Wilsche 1907 – Neugamme 1943

Johann Trollmann è un pugile tedesco di etnia sinti, soprannominato “Rukelie”. Inizia la sua carriera verso la seconda metà degli anni ’20, ma diventa famoso nel suo paese solo verso la fine del decennio. Il suo stile è innovativo per l’epoca, basato essenzialmente su un lavoro di gambe, caratterizzato da spostamenti continui, brevi movimenti simili a dei “balletti”, uno stile che molti anni dopo ritroveremo nella boxe di Cassius Clay. Nell’aprile del 1933, in base alle leggi di Norimberga, gli ebrei non possono più partecipare alle competizioni e al pugile ebreo Eric Seelig viene tolta la corona dei medio massimi. Il titolo se lo contendono il 9 giugno del 1933 Adolf Witt e Johann Trollmann. Nonostante Trollmann stia vincendo, i giudici di gara nazisti decretano la fine dell’incontro con un “no decision”, ma a causa dell’insurrezione del pubblico, sono costretti a dichiarare Trollmann vincitore e quindi campione. Tuttavia la Federazione Tedesca gli toglie il titolo dichiarando il suo stile di combattimento non conforme alle regole vigenti in quel momento. In realtà al Führer non andava giù la sua etnia sinti. Viene costretto successivamente a battersi con Gustav Eder. Per questo incontro gli è vietato di muoversi dal centro del ring e ordinato di battersi con lo stile “tedesco”, pena la revoca della licenza. Trollmann si presenta all’incontro con i capelli tinti di biondo e il corpo cosparso di farina, per rappresentare una caricatura dell’ariano stereotipato. È sconfitto in cinque round. Le persecuzioni razziali non compromettono solo la sua carriera, ma anche la sua vita. Divorzia per permettere alla moglie e alla figlia di cambiare il cognome. Per non essere internato nei campi di concentramento deve ricorrere alla sterilizzazione. Nel 1939 è arruolato per combattere sul fronte orientale, dove nel 1941 viene ferito. Al suo ritorno in Germania, nel 1942, la Gestapo lo arresta e lo deporta nel campo di concentramento di Neugamme vicino ad Amburgo. Qui un ufficiale delle SS che era stato un giudice di pugilato lo riconosce. Trollmann di giorno lavora e di notte è costretto a combattere per i suoi aguzzini. Una situazione che lo sfinisce a tal punto da essere trasferito in un campo più piccolo a Wittenberge. Non riesce però a rimanere nell’anonimato e la sua fama lo tradisce. Viene organizzato un incontro contro un kapò, Emil Kornelius che è sconfitto e messo al tappeto. Kornelius si vendica per l’umiliazione subita costringendo Trollmann a lavorare fino a quando esausto, debole e malato viene ucciso con un colpo di pistola il 9 febbraio del 1943. Nel 2003 la Federazione pugilistica tedesca decide di riconsegnare ai familiari la corona dei medio massimi sottratta settant’anni prima a Trollmann, nominandolo detentore del titolo tedesco. Nel 2010 a Berlino è stato inaugurato un monumento che commemora il sacrificio del pugile sinti.